Background: Aumento dei livelli ematici di alanina amino transferasi (ALT, noto anche come SGPT; transaminasi piruvica glutammica sierica) servono come marker di danno epatico da vari meccanismi. Si sa meno delle implicazioni cliniche associate a livelli di ALT bassi e normali., Studi precedenti hanno dimostrato che bassi livelli di ALT sono associati a scarsi risultati a lungo termine tra gli anziani, fungendo da biomarcatore per una maggiore incidenza di fragilità e conseguente rischio di mortalità. Tuttavia, non è stato ancora determinato se i valori di ALT bassi-normali possano essere predittivi della fragilità e della mortalità negli adulti più giovani e di mezza età.
Metodi: Abbiamo condotto un’analisi di coorte prospettica storica.,
Risultati: Un totale di 23.506 adulti con livelli di ALT nell’intervallo normale, all’età media di 48 ± 11 anni, che hanno partecipato a un programma annuale di screening per la medicina preventiva, sono stati seguiti per un periodo mediano di 8,5 anni durante il quale 638 sono morti. Valori ALT bassi e normali (attività ALT sierica <17IU/L) sono risultati predittivi per un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause (HR=1,6; IC al 95% 1,34-1,92; p<0,001)., La correlazione statisticamente significativa è stata dimostrata anche dopo l’applicazione di una correzione del modello multifattoriale per età, sesso, eGFR, bassa albumina, ipertensione arteriosa, diabete mellito e cardiopatia ischemica.
Conclusioni: Suggeriamo che i valori di ALT bassi e normali possano servire come marker predittivo indipendente per l’aumento della mortalità a lungo termine negli adulti di mezza età.